Attraversata dalle limpide acque del fiume Narenta, Mostar prende il suo nome dal simbolo della città, il ponte vecchio, Stari Most. Il ponte e tutta la città vecchia sono, dal 1996, Patrimonio dell’Umanità.
Distrutti e ricostruiti, rimangono a futura memoria della terribile guerra di Bosnia del 1992/1993.
Nel 1993, le unità croate bombardarono il ponte per due giorni finché, il 9 novembre il ponte crollò nel fiume. La distruzione del Ponte Vecchio fu l’apice della drammatica guerra che i croati conducevano contro i propri, fino a poco prima, amici e alleati: i musulmani bosniaci.
Nel 2004 il Ponte Vecchio fu ricostruito, seguendo il piano originale e con la pietra locale, con la quale il ponte era stato eretto cinque secoli fa.
Mostar è oggi la città della rinascita.
È una città dalla doppia anima: da un lato mostra ancora oggi i segni della devastazione, cimiteri costruiti al posto dei parchi, edifici fatiscenti e cortili abbandonati. Dall’altro mostra fiera i segni della sua rinascita, che si ammira nelle università moderne, nelle piazze, nei bar e nei ristoranti.



