Raffaello Sanzio nato il 6 aprile 1483 e morto il 6 aprile 1520 (anche lui deceduto a 37 anni come Van Gogh) pittore e architetto tra i più celebri del Rinascimento. Suo padre, un pittore affermato, fu il primo ad insegnare i segreti della pittura a Raffello. Fu un ragazzo prodigio perché a 17 anni, dopo essere stato allievo del Perugino, era già maestro d’arte.
Riuscì ad organizzare la sua bottega come una vera impresa, con decine di aiutanti, capace di produrre opere di ogni tipo.
Nel 1504 si trasferì a Firenze, dove poté studiare le opere di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
Nel 1509 fu chiamato a Roma da papa Giulio II che gli commissionò la decorazione degli appartamenti Vaticani.
Nel 1515 fu nominato prefetto delle antichità romane, con il compito di occuparsi della conservazione delle opere e dei monumenti dell’antica Roma.
Morì a 37 anni dopo molti giorni di febbre curata con ripetuti salassi, lasciando alcune opere incompiute, che saranno portate a termine dai suoi allievi. Fu il suo amico Pietro Bembo a scrivere l’epitaffio che ancora oggi si trova sulla sua tomba al Pantheon: qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.
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